Il disegno di legge per la Finanziaria 2008 prevede la semplificazione delle spese di rappresentanza delle imprese, che si auspica possa essere coordinata con quella per i professionisti. La distinzione tra le spese di rappresentanza e quelle di pubblicità e propaganda è un problema complesso. Il tema è stato oggetto di numerose pronunce non sempre coerenti. La norma proposta introduce il principio della deducibilità nel periodo d’imposta di sostenimento delle spese di rappresentanza, purché rispondenti ai requisiti di inerenza e congruità che saranno stabiliti con un decreto ministeriale. Le spese riconosciute di rappresentanza saranno considerate direttamente connesse alla produzione di ricavi e quindi deducibili nell’esercizio di competenza e non più per quote costanti. Le modalità di deduzione fiscale sembrano continuare a dipendere dall’applicazione dei criteri civilistici, in conformità al principio di derivazione.
(Gianfranco Ferranti, in Il Sole-24 Ore, 17/10/2007, pag. 30)
(Gianfranco Ferranti, in Il Sole-24 Ore, 17/10/2007, pag. 30)