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Aggiornata la comunicazione annuale dei dati Iva

È stato approvato il nuovo modello per la comunicazione annuale dei dati Iva. Il direttore dell'agenzia delle Entrate ha firmato ieri il provvedimento che ne detta le specifiche tecniche. Fra le novità del modello, l'aggiornamento dell'elenco dei soggetti esonerati dall'obbligo di presentazione, con l'inserimento, fra questi, dei nuovi contribuenti minimi.

La comunicazione annuale dei dati Iva nasce dall'esigenza di calcolo delle risorse che ogni Paese della Comunità europea deve mettere a disposizione del bilancio comunitario. Il Dpr 435/2001 ha quindi introdotto l'obbligo di presentazione dei dati Iva con l'intento di semplificare e razionalizzare ulteriormente gli adempimenti a carico dei contribuenti nel rispetto comunque degli obblighi comunitari.

La comunicazione dei dati relativi all'Iva dovuta per l'anno solare precedente deve essere presentata all'agenzia delle Entrate, per via telematica, entro il mese di febbraio di ogni anno.
Il modello, in formato elettronico, è disponibile gratuitamente sui siti internet dell'agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it, e del ministero dell'Economia e delle Finanze, www.finanze.gov.it.

Il modello approvato introduce nell'elenco dei soggetti esonerati dall'obbligo di presentazione della comunicazione anche quei contribuenti i cui ricavi e compensi non superano i 30mila euro, per i quali, dal 1° gennaio, è stato introdotto dalla finanziaria 2008, il nuovo regime dei minimi.

Un'altra novità è rappresentata dall'estensione del campo del "codice attività" che diventa di sei caratteri per consentire l'inserimento dei codici Ateco 2007, ovvero la nuova classificazione delle attività economiche pubblicata dall'Istat, scaturita dall'esigenza di un'unica classificazione di riferimento a livello mondiale definita in ambito Onu.

Alcune modifiche sono state infine apportate alle istruzioni: aggiornati i riferimenti normativi per gli agricoltori esonerati che nell'anno solare precedente hanno realizzato un volume d'affari non superiore a 7mila euro e, ancora, i riferimenti alle operazioni con applicazione del reverse charge, nel paragrafo dedicato alle particolari tipologie di operazioni all'interno della sezione della determinazione dell'Iva dovuta o a credito.

(fonte: fiscooggi; aut: Sonia Angeli)

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